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Le giostrine Montessori

Primi giochi per intrattenere e stimolare i neonati da 1 mese circa, in su...



Che abbiate o meno sentito parlare di giostrine nello specifico, sicuramente non vi è sconosciuto il cognome "Montessori".

Maria Montessori è stata una grande pedagogista italiana che, negli anni, ha messo su un vero e proprio metodo educativo che verte soprattutto alla libertà e all'autonomia perché, riprendendo il mio  discorso dell'ultimo post, non ci dobbiamo mai dimenticare che un neonato non è un oggettino che agisce in maniera meccanica, bensì una PERSONA dotata di abilità strabilianti... Basta solo dal loro fiducia.

Che siate delle neo-mamme come me o delle future mamme, sono certa che chiunque di voi abbia provveduto ad inserire nella lista nascita del vostro bebè, una giostrina. Una di quelle super tecnologiche e super accessoriate... possibilmente che giri da sola, che sia piena di pupazzetti e che "faccia anche la musichetta".

Ebbene anche io, come voi, quando ero in dolce attesa, ho prontamente provveduto a scegliere una giostrina per il mio piccolo Daniel Francesco. Ne ho scelta una con i pupazzetti beige e bianchi (in maniera che si abbinasse alla culla e a tutto l'arredamento), che si illumina di mille colori e proietta le stelline sul soffitto e, ovviamente, fa la musichetta.
Ho stressato mio marito affinché la montasse sulla culla, ancor prima di metterci le lenzuola perché, come piaceva tanto a me, sicuramente sarebbe piaciuta anche al mio bambino 🤦🏼‍♀️.

Il risultato???
NON L'HA MAI CALCOLATA NEMMENO DI STRISCIO 😭.

Quasi non me ne capacitavo... con tutti quegli accessori, la musica dolce, i pupazzi che girano.
Ma come fa a non piacergli? Perché non fissa i pupazzetti e non si rilassa come tutti i bambini?
(O almeno questo era quello che immaginava la mia mente).

Lo stavo facendo ancora... stavo idealizzando un comportamento da parte di mio figlio che non gli apparteneva. Avevo dimenticato di avere davanti a me una persona, dotata di gusto e di un suo temperamento se pur si trattasse di una persona in miniatura.

E allora ho fatto un passo indietro e mi sono ricordata, nel caos totale che investe le neo-mamme e le loro case nei primi mesi di vita dei propri bebè, che PER FORTUNA, oltre ad aver pensato di inserire una giostrina super tecnologica nella lista nascita di Daniel Francesco, avevo anche provveduto ad acquistare qualche libro sull'universo neonatale e sulle attività da proporre ai bimbi così piccini.

Tra questi, c'era "60 attività Montessori per il mio bebè".
E allora mi sono rimboccata le maniche e, mentre mio figlio di appena un mese urlava dalla mattina alla sera perché non gli interessava nulla di quello che avevamo in casa, mi sono rimboccata le maniche ed ho iniziato a leggere questo libro. (Che siano benedette Maria Montessori, Marie-Hélène Place e l'immpocampo Ragazzi 😅).

Con mio grande stupore, ho notato che la maggior parte dei suggerimenti iniziali che si danno nel libro sull'organizzazione degli spazi della casa ecc., io li avevo autonomamente messi in pratica.

E allora l'innamoramento con il Metodo, è stato repentino.
Mi sono buttata a capofitto e, arrivata alla descrizione delle giostrine, non ci ho pensato due volte a provare a realizzarle. Tanto non avevo nulla da perdere. Tutt'al più Daniel avrebbe continuato ad urlare 😆.

Nel libro, viene spiegato che le giostrine, o meglio i Mobiles, oltre ad intrattenere il bebè, servono soprattutto a sviluppare l'osservazione ed a mantenere l'attenzione, oltre che contribuire ad incrementare la capacità di esplorare visivamente il mondo circostante.


1) La prima giostrina proposta è il Mobile di Munari (dalle 3 settimane), che prende il nome proprio da colui che l'ha creata. Mi ha subito affascinato il fatto che questo mobile è stato ideato sulla base delle proporzioni matematiche innate che ogni essere umano presenta sin dalla nascita.
Pensate alla mia faccia quando, da studentessa di Ingegneria quale sono, ho letto che avrei potuto aiutare il mio bambino attraverso la Matematica. Donne più felici di me sulla Terra in quel momento, non ce n'erano.
E così, mi sono armata di cartoncini, bacchette, colla, filo, pennelli, colori e un taccuino per fare qualche calcolo matematico di proporzione e, sinceramente un po' incredula su quello che sarebbe stato il risultato finale, in men che non si dica, tra una poppata e un pannolino, l'ho realizzata.


Siete curiosi di scoprire qual è stata la reazione di Daniel Francesco???
Lo ero anch'io. Era così "intrattabile" che, mentre realizzavo il Mobile, dentro di me pensavo: "Tanto è inutile... figuriamoci se gli piacerà questa cosa in bianco e nero..."

Ebbene... Giudicate voi stessi.


Non appena gliel'ho messa davanti, il miracolo 😂.
Ha smesso di piangere ed ha iniziato a fissarla di buon grado.
Nemmeno vi so spiegare quanto il mio cuore scoppiasse di orgoglio: con le mie mani ero riuscita a creare qualcosa che desse piacere al mio bimbo e mi ero anche parecchio divertita nel farlo (preciso che la manualità mi ha sempre affascinato).

Da allora, ovviamente non mi sono più fermata...
Ho potuto testare con mano l'efficacia del Metodo. Vi sembrerà strano ma, da quel giorno, continuando ogni dì a proporre la giostrina a mio figlio, il suo comportamento si è modificato.
Ha sviluppato una crescente attenzione verso il mondo circostante ed oggi è un grandissimo osservatore.
Ho potuto rendermi conto anche di come i mobiles lo abbiano aiutato a sviluppare la concentrazione.
Infatti, se all'inizio osservava la giostrina per pochi minuti, con l'andare dei giorni, riusciva a mantenersi concentrato anche per 20-30 minuti.
PROVARE PER CREDERE!!!




Il secondo proposto, è il Mobile degli Ottaedri (dalle 6 settimane), così denominato perché questa volta le forme geometriche sono proprio degli ottaedri.
Inoltre, si passa alla scoperta dei colori primari: rosso, giallo e blu (che è il colore meno distinguibile dai neonati così piccoli).


Anche in questo caso, il risultato è stato più che soddisfacente.
E nelle foto potrete rendervene conto da soli. Appena gliel'ho proposto, i suo occhi si sono illuminati di gioia e stupore e il suo sorriso mi ha letteralmente e piacevolmente spiazzata.




Il terzo è il Mobile di Gobbi (verso i 2-3 mesi), che prende il nome dal cognome di una delle collaboratrici di Maria Montessori che lo ha ideato.


Questa volta, si realizzano 5 sfere dello stesso colore ma di diverse sfumature perché l'obiettivo è aiutare i piccoli ad affinare la percezione delle diverse gradazioni di colore, nonché la profondità di campo creata dalle sfere poste ad altezza sempre maggiore. Inoltre, hanno un enorme potere rilassante 😍.
                   

Mi sono molto divertita nella realizzazione anche questa volta.
E non vi preoccupate se pensate che dovrete scervellarvi per abbinare i colori perché in merceria, basta scegliere il colore principale e vi forniranno il gruppo di matassine già in ordine di sfumature.


Il quarto e ultimo proposto, è il Mobile dei ballerini (verso i 3-4 mesi), realizzato in carta iridescente con 3 personaggi che danno proprio l'impressione di ballare.
Proponendolo al bambino, egli cercherà di afferrarlo, esercitandosi così a concentrarsi e a controllare il movimento volontario delle braccia.



Spero di aver "illuminato" qualche neo-mamma alle prime armi e di aver invogliato ad informarsi non solo le mie colleghe già mamme, ma anche le donne in dolce attesa.
Non c'è soddisfazione più grande di riuscire a provocare piacere e stimolazione nei nostri piccoli (a costo quasi zero e divertendosi).
E per chi fosse incinta ed interessata, da quella che è la mia esperienza, consiglio di anticipare i tempi e realizzare le giostrine prima del lieto evento del parto.

E comunque, a distanza di mesi, il piccolo Daniel Francesco è ancora super entusiasta quando gli vengono proposti i suoi mobiles. Ed anche se ora afferra tutto e li ha quasi distrutti (mi toccherà rifarli 😂), la sua attenzione è viva e la sua felicità ed il suo stupore, anche!




Sabrina Armentano





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