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Mamma, donna, moglie, lavoratrice


Ci sono delle cose che cambiano DAVVERO la vita,  una di queste è diventare mamma: bhè direi che la sconvolge.
Diventare mamma è un’esperienza unica: è meraviglioso (e sconvolgente!) scoprire di essere incinta, è meraviglioso (e sconvolgente) attraversare i 9 mesi di gravidanza, è meraviglioso (e molto sconvolgente!) il parto… ed è meraviglioso, strano, spaventoso, emozionante, toccante, stravolgente, commovente, stancante (e ovviamente sconvolgente) ritrovarsi quella creaturina tra le mani!
Ricordo perfettamente la sera in cui nacque la mia primogenita Alice, passai tutta la notte a tenere la sua manina minuscola e a controllare  che respirasse, nonostante fossi stremata dal parto, mi sembrava troppo, troppo strano aver dato alla luce quell’essere che avevo protetto nella mia pancia per tutto quel tempo, da quel momento in poi mi sentivo vulnerabile perché incapace di proteggerla come potevo fare prima: in gravidanza mi bastava posare le mie mani sul pancione per farle sentire il mio abbraccio e per controllare che stesse bene…da quel momento invece sentivo che ogni cosa intorno a noi fosse una minaccia per la sua incolumità.
Per fortuna la donna è una macchina perfetta, e queste sensazioni le prova solo perché da quel momento la sua anima le comunica che sarà una leonessa pronta a tutto pur di difendere il suo bene più prezioso!
Essere una leonessa però non è affatto facile, significa dover difendere se stesse prima di tutto, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al parto, perché tutti vogliono insegnare a mamma leonessa come si fa, ma nessuno si ricorda quanto si è vulnerabili in quei giorni.
Con il passare del tempo, la sensazione di vulnerabilità si allevia, facendo spazio al treno mamma che fa mille cose in un’ora e che si dimentica com’è fatto un balsamo per capelli…eh già, è inevitabile trascurare se stesse, perché si ha tanto da fare, perché si arriva a fine giornata sfinite…perché perché perché…
Ma essere mamme non è una condizione temporanea, non è uno sforzo che si fa per un breve periodo e poi si torna alla vita precedente, è una condizione che DEVE sommarsi a quelle che si era prima, cioè DONNA, MOGLIE, LAVORATRICE!
Prima di tutto donne, perché se non amiamo noi stesse invitiamo gli altri a non amarci, facile a dirsi lo so, io stessa faccio una fatica immane alcune volte anche a cucinarmi una cosa che mi piace anziché mangiare gli avanzi dei miei figli, o passare la piastra sui capelli, ma il messaggio che diamo a noi stesse si riflette sugli altri: coccoliamoci se vogliamo essere coccolate!
Mogli/compagne, abbiamo una persona accanto a noi (non è mica detto ma capita!) che ha impiegato un centesimo del suo tempo per diventare padre, la sua vita cambia lo stesso (spesso in peggio perché per gli uomini lo sconvolgimento emotivo dato dall’arrivo di un figlio è simile ad una catastrofe nucleare), il cambiamento più significativo spesso è però l’atteggiamento di noi donne, stanche, depresse, tristi, con gli ormoni impazziti e che concentriamo ogni millimetro di noi stesse al nuovo arrivato. Forse, dato che siamo Wonder Woman, varrebbe la pena dedicarci ANCHE al nostro rapporto con lui: dopotutto lo abbiamo scelto!
Lavoratrici, la nostra società ci obbliga quasi sempre a doverci rimboccare le maniche e portare a casa la pagnotta, cosa che diventa davvero complicata se siamo mamme, perché, come detto prima, il nostro bimbo si assorbe il 99.9% del tempo e della lucidità mentale, ma posso affermare, per esperienza diretta,  che tornare a lavoro aiuta tantissimo la nostra identità di donna, di mamma e di moglie/lavoratrice. Innanzi tutto perché ci obbliga a togliere il pigiama e a prenderci cura di noi stesse, ci dà un’identità all’interno della società e ci permette di concentrarci su qualcosa che non sia l’universo figlio, e poi aumenta la propria autostima, ci obbliga a coltivare amicizie (nella maggior parte dei casi) e ci sentiamo più sicure di noi stesse e quindi sembriamo (ancora) appetibili agli occhi dei nostri compagni.
Siamo tutto questo e siamo molto di più, siamo una forza immensa e siamo capaci di amarci se davvero lo vogliamo.
Solo un consiglio mi sento di dare: non dimentichiamoci MAI di essere donne, come tali dobbiamo pretendere rispetto, amore, affetto. Non lasciamoci manipolare dagli altri perché noi sole sappiamo chi siamo e cosa vogliamo dalla nostra vita, i consigli sono ben accetti ok, ma non devono diventare per noi occasione di stress ed insinuare dubbi inutili. Difendiamo la nostra dignità perché così insegneremo ai nostri figli ad avere rispetto verso se stessi e gli altri, e non facciamone un affare di stato se qualche volta cediamo allo stress, alla rabbia, alle lacrime… siamo umane e abbiamo il diritto di lasciarci andare alla pressione della nostra missione. So che ce la faremo tutte, forza e coraggio, sorridiamo e vogliamoci bene DAVVERO.

Genoveffa Marisa Bufano
(mamma e Assistente Sociale)


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