Passa ai contenuti principali

Ci avete visitato in

Come proteggere i nostri bimbi dal caldo intenso?



Care mamme…
È arrivata la bella stagione…come proteggere i nostri bimbi dal caldo intenso?
Va benissimo portarli al mare, rappresenta indubbiamente un grosso ausilio per il loro benessere fisico e mentale, ma…..quando? Come?
Gli ‘orari adeguati’ consigliati (fino alla noia) dai pediatri, sono imprescindibili, soprattutto se si tratta di bimbi di età inferiore ai 5 anni:
si tratta di soggetti per cui la disidratazione e/o il colpo di calore (condizioni che possono facilmente esitare in quadri cliniche più o meno gravi), rappresentano l’immediata conseguenza di una esposizione al sole ed al caldo poco ‘ponderata’;
non bisogna, dunque, trattenersi oltre le 10:30 al mattino o prima delle 18 la sera; sfatiamo il falso mito del ‘fresco sotto l’ombrellone’ anche alle ore 13…’Si dottoressa è abbattuto/a, ma l’ho tenuto sotto l’ombrellone, com'è possibile?’
Assolutamente possibile , ovvio oserei dire; l’ombrellone circoscrive una zona di caldo intenso che ‘aggredisce’ e disidrata in tempi più o meno brevi.
Quindi, care mamme, facciamo un piccolo sforzo e anche se c’è il fratellino più grande che vuole trattenersi oltre l’orario consentito, IMPONIAMOCI, come solo noi mamme sappiamo fare…preserveremo così la salute dei nostri piccoli.
Altro piccolo consiglio…la crema solare.
Ovviamente deve essere caratterizzata da un altissimo fattore di protezione, ma non accontentiamoci  di una sola applicazione; fra bagni vari, asciugamani e sabbia, la crema perde inevitabilmente di efficacia: applichiamola dopo ogni bagnetto e comunque almeno 2 volte durante la mattinata; eviteremo così fastidiosissimi eritemi oltre che ustioni più o meno gravi (frequenti vi assicuro, molto più di quanto si possa immaginare)….

Buona estate a tutte
Una mamma come voi
Dott.ssa Erminia Cervo pediatra-neonatologa

Commenti

Post popolari in questo blog

Alla scoperta dei Libri sensoriali!

I Quiet book o libri sensoriali, sono un’intrigante proposta di gioco da offrire ai nostri bambini, che (noterete sin da subito) verranno  catturati immediatamente dalla possibilità di FARE delle cose con il loro libricino, andando così a stimolare l’attenzione e la concentrazione del bambino . fin da piccolissimo; è una offerta di   mille sensazioni sensoriali , di tante azioni, di scoperte e di tentativi. Un Quiet Book è realizzato principalmente in tessuto o feltro / pannolenci, all’interno delle sue pagine possiamo trovare delle attività che simulano le nostre azioni quotidiane, come stendere i panni, allacciare le scarpe, apparecchiare la tavola, ma anche attività come imparare le lettere e i numeri. La chiave del successo educativo del libro sensoriale è il tatto! Come oramai saprete Maria Montessori ci diceva che il bambino “pensa” con il tatto, poter FARE e TOCCARE con le proprie manine, permette al bambino di interiorizzare e memorizzare il processo di quell...

Mamma, donna, moglie, lavoratrice

Ci sono delle cose che cambiano DAVVERO la vita,  una di queste è diventare mamma: bhè direi che la sconvolge. Diventare mamma è un’esperienza unica: è meraviglioso (e sconvolgente!) scoprire di essere incinta, è meraviglioso (e sconvolgente) attraversare i 9 mesi di gravidanza, è meraviglioso (e molto sconvolgente!) il parto… ed è meraviglioso, strano, spaventoso, emozionante, toccante, stravolgente, commovente, stancante (e ovviamente sconvolgente) ritrovarsi quella creaturina tra le mani! Ricordo perfettamente la sera in cui nacque la mia primogenita Alice, passai tutta la notte a tenere la sua manina minuscola e a controllare  che respirasse, nonostante fossi stremata dal parto, mi sembrava troppo, troppo strano aver dato alla luce quell’essere che avevo protetto nella mia pancia per tutto quel tempo, da quel momento in poi mi sentivo vulnerabile perché incapace di proteggerla come potevo fare prima: in gravidanza mi bastava posare le mie mani sul pancione per far...

Riflessioni semiserie sul ruolo paterno in quanto sfida culturale

Riflessioni semiserie sul ruolo paterno in quanto sfida culturale Sempre più spesso oggi le nostre orecchie sentono frasi del tipo “in una società moderna i ruoli tradizionali non esistono più!”, o ancora “è aumentata la qualità della vita a favore della donna, che vede la sua apparizione nel mondo del lavoro!” , ed ancora “la società patriarcale non trova più posto nella società odierna!”. Ma vi risulta che sia vero tutto ciò? O meglio, ci risulta che la società tradizionale, fatta di ruoli e di genere (maschile e femminile/ celeste e rosa) abbia ceduto il posto ad una visione della vita in generale più ampia e scevra da ogni pregiudizio? Alla domanda “che funzione ha la figura paterna nello sviluppo psicologico del bambino?” le risposte risultano ancora (ahimè) legate ad un immagine di società non solo tradizionale, ma peggio ancora inesistente. Sembra ridondante ammetterlo ma il risultato di ciò è da ricercarsi nei contesti socio-culturali nel quale viene identifica...