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Visualizzazione dei post da 2016

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Come mi ha cambiato la vita il mondo del portare.

Caterina Mazza “Dopo che partorirai, non potrai più fare niente, dovrai stare dietro al bimbo, nemmeno casa ti potrai pulire, o mangiare a tavola in santa pace, per non parlare delle coliche...” Così mi dicevano ahahahaha quanto si sbagliavano. Si perché ho imparato “L'arte del portare” si può portare il proprio bimbo in fascia, che svolta!!! Ma cominciamo dall'inizio, da ignorante pensavo che i marsupi fossero ottimi per portare in giro il proprio bimbo senza passeggino, e pensavo di prendere quello una volta nato, invece scopro, tramite la mia amata associazione, Serenamente donna e mamma, che i marsupi non sono consigliati visto che possono provocare problemi alla schiena e alle anche del proprio bambino, e li scopro che non c’è niente di meglio che portare il proprio bimbo in Fascia, supporto visto un sacco di volte sulle spiagge dove veniva sfoggiata dalle donne africane. Pensavo fossero scomode ed il bambino a lungo andare pesasse sulla schiena della mamma, i

Nessuno nasce imparato

Caterina Mazza, mamma Mai stato proverbio più azzeccato, e si, perché diventare mamma non vuol dire saper fare già tutto, conoscere il proprio figlio/a solo perché è stato parte di te per nove mesi. Io ho avuto una gravidanza bellissima, nessun problema di salute, il bambino cresceva bene, sono riuscita anche a farmi rimbalzare tutti i consigli non richiesti, che puntualmente mi venivano dati da mamme e non che credevano di sapere tutto, ma nessuna che ricordava, o non voleva ricordare, la fragilità che si ha quando si è incinte. Comunque arriva il fatidico giorno del parto, si rompono le acque la mattina presto e la sera alle 20:30 del 13 Febbraio 2016 partorisco mio figlio con un cesario, avrei voluto tanto un parto naturale ma visto che perdeva di battito e per altre piccole cose tecniche che non sto qui a spiegarvi, hanno deciso per il cesario, ma a me non importava volevo solo conoscere il piccolo ometto che ha vissuto dentro me, e che mi ha stravolto la vita, e ora n

Il potere consolatorio di un sorriso

Ieri pomeriggio, controllando come sempre in modo maniacale i miei messaggi Whatsapp, ho intercettato un’amica che non sentivo da molto tempo. Sono bastate poche battute e i sensi di colpa per essermi praticamente dileguata negli ultimi tempi hanno fatto capolino. Anzi mi hanno proprio assalito. Dai mille messaggini giornalieri sono passata a sporadici saluti e laconici commenti senza che sia accaduto nulla tra noi…che so, un’incomprensione o una risposta cattiva. Allora mi sono fermata a pensare e ho capito che la mia mancanza di comunicazione è semplicemente dovuta all’andamento della mia vita negli ultimi mesi. Un susseguirsi di impegni lavorativi, urgenze casalinghe e casini vari che, se ci rifletto un attimo, mi hanno reso così stressata che neanche il mitico Raffaele Morelli troverebbe il bandolo della matassa. E, visto che non mi faccio mancare niente, la mia piccola di otto mesi ha un febbrone da cavallo e una persona a me molto cara è volata in cielo…Ma allora ditelo