La nostra bismamma Anna-G. Sprovieri Driiiiinnnnn. Sono solo le 05.55. e la mia sveglia comincia a suonare. Dopo averla maledetta con termini irripetibili per circa una decina di volte, mi alzo dal letto infreddolita e mi trascino letteralmente verso il bagno. Con un occhio ancora mezzo chiuso tento di beccare l’interruttore della luce al primo colpo e, ovviamente, non ci riesco. “Eddaaaiiii” penso tra me e me e finalmente un raggio accecante trafigge l’altro occhio (quello semiaperto) facendomi incazzare ancora di più. Vabbè, meglio che mi riprenda subito che devo andare a lavorare. Per cui mi metto l’anima in pace e dò il via alle mie incombenze mattutine. Ma proprio mentre mi guardo allo specchio ancora in pigiama, con lo spazzolino che mi pende da un lato della bocca e i capelli che sembrano un gomitolo di lana dopo l’assalto di un gatto infuriato, qualcuno apre la porta del bagno. Ed eccola lì, la mia bellissima primogenita…viso d’angelo e capelli di se