Molto spesso si sente parlare del fatto che, mentre la donna sta dando alla luce, vive una fase di transizione (che non ricorda) in cui si annulla... È la fase in cui si abbandona alla donna che è stata, per diventare la madre che sarà.
Ed è proprio vero: sebbene già dalla gravidanza i cambiamenti siano tanti, dal momento in cui si ha il bebè tra le braccia, la vita non sarà mai più la stessa.
Per le più fortunate, nei giorni successivi alla nascita, il cambiamento più grande è imparare a prendersi cura del nuovo arrivato e capire come gestire la nuova routine.
Per le meno fortunate e mi riferisco a chi, per un motivo o per un altro, ha una ripresa molto lenta dal parto e talvolta anche dolorante, all'enorme cambiamento, si deve aggiungere la difficoltà nel gestire il malessere e i disagi che si hanno in quel momento, fare i conti con il proprio corpo e trovare la forza di riuscire ad occuparsi di quel piccolo esserino che ha tanto bisogno della mamma perché, di fatto, nel mondo extrauterino è la persona che conosce meglio.
E non è facile essere madre.
O quantomeno, come tutte le cose, non è facile/difficile per tutte allo stesso modo.
Non è facile quando stiamo male e vorremmo solo riuscire a riposare, non è facile quando avremmo bisogno di una doccia ma quest'ultima diventa un lontano miraggio in una giornata caotica.
Non è facile quando avremmo bisogno di andare dal parrucchiere, dall'estetista o semplicemente a fare la spesa o a comprare un paio di scarpe.
Ma rimandiamo e rimandiamo... Perché non è urgente... Perché il bambino e le sue necessità vengono prima di ogni altra cosa al mondo.
Ed è così, ed è giusto che lo sia.
Il punto è: è però giusto rimandare all'infinito e/o addirittura annullarsi?!
È vero! Dopo aver partorito, la donna "di prima" si trasforma... E si trasforma in un essere che, se vuole, può tutto. Quella donna però è la radice della madre di oggi, quella donna è colei che aveva dei sogni e degli obiettivi, tra cui essere madre,
e ce l'ha fatta.
Quella donna, è la base di tutto. E non può e non deve essere dimenticata.
In tutti quei momenti in cui vi sentite meno di zero, in cui gli impegni e lo stress quotidiano la fanno da padroni, fermatevi! Respirate, guardatevi allo specchio e nel profondo dei vostri occhi c'è quella donna che eravate e che vi ricorda che siete donne prima di essere madri.
E dunque non abbiate timore nel chiedere aiuto se e quando serve. Non sentitevi cattive madri se avete bisogno di un'ora per voi. Vostro figlio ha bisogno di una madre serena prima di tutto e per essere serene con il resto del mondo, dobbiamo esserlo prima con noi stesse.
Fate una lista delle vostre priorità e tra queste, oltre al bambino, includete voi stesse e i vostri compagni, troppo spesso anch'essi dimenticati anche se vivono su per giù, le nostre stesse emozioni, gli stessi cambiamenti...
Vi assicuro che in ognuna di noi c'è posto sia per la madre che per la donna.
Bisogna imparare a trovare il giusto equilibrio!
"Coltivatevi" e non sarà mai tardi per rifiorire, in qualsiasi modo voi vogliate! 🌺
Sabrina Armentano
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