Passa ai contenuti principali

Ci avete visitato in

Guida pratica per i neo-papà


Abbiamo chiesto a qualcuno dei nostri neo-papà di rispondere a qualche domanda sul ruolo che hanno avuto durante la nascita dei propri figli e nei primi momenti a casa...

Abbiamo raccolto, poi, le loro risposte con l'intento di poter essere di aiuto a chi diventerà papà a breve, con la speranza di fornire utili e buoni consigli.


Quanto è stato utile e quanto ti è piaciuto il corso di accompagnamento alla nascita?

Inizialmente pensavo che il corso fosse poco utile e non sapevo bene cosa aspettarmi. Ero un po' restio all'idea di condividere con altri questa esperienza...
Alla fine mi sono ricreduto già i primi 5 minuti, quando in un ambiente molto sereno, rilassato e divertente, abbiamo avuto modo di apprendere nozioni importantissime e soprattutto capire che i papà hanno un ruolo attivo sia durante il travaglio, come sostegno per le mamme, sia nel rientro a casa...


Cosa hai provato quando hai preso tuo figlio in braccio?

Beh, una gioia immensa. Ho toccato con mano l'amore... Era un sogno materializzato, ma così piccolo che quasi avevo paura a sfiorarlo. E ho subito compreso che da quel momento, le nostre vite sarebbero cambiate. Fino a quell'istante, questa idea non si era davvero concretizzata.


È stato tutto come ti aspettavi?

Ad essere sincero, prima di frequentare il corso di accompagnamento alla nascita, pensavo che fosse tutto "rose e fiori"... Tutto molto semplice, senza imprevisti.
Al corso ci è stato spiegato effettivamente quello che sarebbe successo in travaglio, durante il parto e poi nel rientro a casa e devo dire che poi è davvero successo, per grandi linee, quello che ci avevano anticipato.
Anche se qualche imprevisto dovesse presentarsi, l'importante è sapere che può verificarsi ed essere pronti a superare l'ostacolo, per cui il consiglio che sento di dare ai futuri papà è di informarsi, di frequentare un corso di accompagnamento alla nascita.


Sei stato utile per tua moglie in travaglio?

Direi proprio di sì e non lo dico io, ma lo afferma soprattutto lei.
Dal canto mio, è stato bello prendervi parte in maniera "attiva" e soprattutto sapendo cosa fare, perché mi sono sentito veramente utile e presente sia per mia moglie che per il nuovo arrivato.
Si sente sempre dire che il parto è della donna e, per carità, è lei la vera protagonista...ma perché non prendere atto del fatto che il papà può davvero essere un tassello importante, che fa la differenza?!


E a casa? Come hai contribuito? Cosa hai provato?

Entrare a casa nostra in 3, sapere che da quel momento saremmo sempre entrati in 3 dal portone, è stato emozionante.
I primi giorni mi sono dato molto da fare sia nella sistemazione della casa, sia nelle cure del bambino.
Non è scontato che la donna, rientrata a casa, sia subito "attiva" ed io fortunatamente, grazie al corso, lo sapevo e ho fatto sì che mia moglie potesse rilassarsi e riprendersi con calma.
Sotto consiglio dell'ostetrica, dopo qualche giorno, anche solo per mezz'ora ho portato mia moglie fuori.
Il nuovo arrivato ha bisogno di attenzioni, ma non dimentichiamoci della mamma.


È stato difficile "dare forza" alla madre di tuo figlio?

Sarebbe stato difficile se fossi stato poco informato sul da farsi e invece devo dire che, sapendo a cosa andavo incontro e cosa avrei dovuto fare in ogni fase, è stato tutto molto naturale e mi sono sentito appagato.


Sei fiero di come hai gestito tutto ed in generale della tua paternità?

Senza peccare di poca modestia, sì! Sono fiero di come sono riuscito a fronteggiare una delle più belle e grandi sfide che la vita riserva.
Ma devo precisare che il mio merito è solo quello di aver messo in pratica gli utilissimi consigli delle ostetriche. Penso veramente che seguire il proprio istinto è solo parte del lavoro che un padre può fare... La restante parte, va ricercata nella giusta informazione.
Ed una delle tante cose che ho imparato è che è importante essere un padre presente, dalle cure in casa come il bagnetto, il pisolino, alle attività sia in casa che fuori casa.

«Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani». (Reed Markham)

Sabrina Armentano

Commenti

Post popolari in questo blog

Mamma, donna, moglie, lavoratrice

Ci sono delle cose che cambiano DAVVERO la vita,  una di queste è diventare mamma: bhè direi che la sconvolge. Diventare mamma è un’esperienza unica: è meraviglioso (e sconvolgente!) scoprire di essere incinta, è meraviglioso (e sconvolgente) attraversare i 9 mesi di gravidanza, è meraviglioso (e molto sconvolgente!) il parto… ed è meraviglioso, strano, spaventoso, emozionante, toccante, stravolgente, commovente, stancante (e ovviamente sconvolgente) ritrovarsi quella creaturina tra le mani! Ricordo perfettamente la sera in cui nacque la mia primogenita Alice, passai tutta la notte a tenere la sua manina minuscola e a controllare  che respirasse, nonostante fossi stremata dal parto, mi sembrava troppo, troppo strano aver dato alla luce quell’essere che avevo protetto nella mia pancia per tutto quel tempo, da quel momento in poi mi sentivo vulnerabile perché incapace di proteggerla come potevo fare prima: in gravidanza mi bastava posare le mie mani sul pancione per farle sentir

Alla scoperta dei Libri sensoriali!

I Quiet book o libri sensoriali, sono un’intrigante proposta di gioco da offrire ai nostri bambini, che (noterete sin da subito) verranno  catturati immediatamente dalla possibilità di FARE delle cose con il loro libricino, andando così a stimolare l’attenzione e la concentrazione del bambino . fin da piccolissimo; è una offerta di   mille sensazioni sensoriali , di tante azioni, di scoperte e di tentativi. Un Quiet Book è realizzato principalmente in tessuto o feltro / pannolenci, all’interno delle sue pagine possiamo trovare delle attività che simulano le nostre azioni quotidiane, come stendere i panni, allacciare le scarpe, apparecchiare la tavola, ma anche attività come imparare le lettere e i numeri. La chiave del successo educativo del libro sensoriale è il tatto! Come oramai saprete Maria Montessori ci diceva che il bambino “pensa” con il tatto, poter FARE e TOCCARE con le proprie manine, permette al bambino di interiorizzare e memorizzare il processo di quella determi

Menopausa e strategie di benessere: l'ascolto dell'ostetrica

Amo osservare le donne quando si ritrovano intorno ad un aperitivo, o sotto i loro ombrelloni colorati in riva al mare proprio come sta avvenendo oggi. Sono in vacanza ma non smetto di farlo, non smetto di osservarle con un sorriso che mi arriva dal profondo del mio cuore.  Non si conoscono fra di loro o meglio solo alcune conoscono altre ma appena si ritrovano insieme, le confidenze non tardano ad arrivare. Lo so, succede sempre ed io le ascolto con grande riservatezza e rispetto. Sono le donne intorno ai cinquant’anni, anno in più anno in meno, sono le donne che entrano in quella fase della vita più discussa, tormentata, più temuta di tutto il ciclo vitale femminile: la Menopausa. Quel periodo della vita dove tutti ne parlano ma pochi la sostengono, accompagnandola per mano. E’un periodo di cambiamenti, di grandi cambiamenti non solo fisici, ma soprattutto psicologici.  In questo periodo il cuore spesso soffre e non mi riferisco solo al rischio di patologie cardiac