E’ un momento intimo e delicato che si crea nella Diade madre-bambino, si rafforza quel legame che si era instaurato durante il corso della gravidanza.
E’ un gesto naturale, spontaneo, infatti ogni neonato se poggiato sull’addome materno , grazie al suo istinto, raggiunge da solo il seno senza alcun aiuto. Inoltre al seno il bambino trova amore, sicurezza, conforto, tutto ciò di cui ha bisogno un cucciolo appena nato: ricordate che siamo mammiferi!
Sappiamo bene che l’allattamento al seno è una pratica antichissima ed è ormai dimostrato che il 97% delle donne può allattare, ma purtroppo ad oggi è una pratica che non fa parte, come dovrebbe, della nostra cultura; infatti le donne che allattano al seno sono sempre meno: sarà colpa della mancata informazione sull’importanza che ha il latte materno? Sarà colpa del mancato sostegno una volta che la donna torna a casa dopo il parto? Sarà colpa del lavoro e della vita frenetica che al giorno d’oggi ci ostacola molto? Insomma una cosa è certa le mamme che riescono ad allattare esclusivamente il proprio bambino sono poche. L’OMS raccomanda allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi e continuare anche dopo l’anno di età finché mamma e bambino lo desiderano.
Da Consulente alla pari in allattamento e da Ostetrica vorrei chiarire alcune cose: innanzitutto, tutte le donne hanno il latte e tutte le donne possono allattare indipendentemente dalla grandezza del seno o dal tipo di capezzolo. I casi in cui le donne non possono nutrire il proprio piccolo con il loro latte sono veramente rari.
Allattare, dunque, non è una questione di fortuna come molte donne pensano, infatti durante i corsi organizzati da me per le future mamme mi sento sempre dire: “speriamo di avere latte!” Non è assolutamente così e vi spiego il perché.
Il seno materno inizia già all’inizio della gravidanza a prepararsi alla lattazione, subito dopo il parto la produzione del latte è una conseguenza della suzione del neonato, infatti vige la regola della richiesta e dell’offerta, il seno produrrà il latte necessario che il bambino richiede. Infatti l’allattamento al seno è un allattamento “a richiesta” e non ad orari: guardate il bambino e non l’orologio!
Oltre alla suzione del bambino altri protagonisti nell’allattamento sono due ormoni: Prolattina e Ossitocina, la prima è responsabile della produzione del latte , la seconda è responsabile della fuoriuscita del latte ed è inibita da ansia, stress, dolore, preoccupazione.
Il latte materno oltre a soddisfare tutti i bisogno nutrizionali del bambino fino ai sei mesi di vita e oltre, possedendo quindi, completezza nutrizionale per cui non è necessario integrare con altri liquidi (acqua, tisane, camomilla ecc.) è un alimento alla giusta temperatura, a costo zero, è pratico, è sterile, sempre pronto, facilmente digeribile, ma soprattutto possiede proprietà antiinfettive e molteplici benefici per mamma e bambino, vediamo quali.
Vantaggi per il bambino:
• Riduzione del rischio di infezioni delle vie respiratorie, diarrea e otiti;
• Riduzione del rischio di allergie ed asma;
• Riduzione dell’incidenza di obesità, diabete, leucemie e previene la SIDS (sindrome della morte in culla);
• Favorisce lo sviluppo della bocca;
Vantaggi per la mamma:
• Perdita di peso accumulato in gravidanza;
• Riduce il rischio di emorragie del post-partum;
• Riduce il rischio di sviluppare tumore alla mammella, all’endometrio, all’ovaio;
• Riduce il rischio di malattie cardiovascolari;
• Favorisce il ritorno all’utero alle condizioni pre-gravidiche;
Il latte materno è un alimento dinamico, ossia cambia durante le diverse poppate della giornata e all’interno della stessa poppata; infatti la parte più nutriente della poppata è quella finale perché è ricca di grassi e altre sostanze nutritive a differenza dell’inizio della poppata che prevale la parte liquida (acqua).
Subito dopo il parto viene prodotto il “Colostro” (oro liquido) che rappresenta la prima immunizzazione per il bambino tanto da essere definito il primo vaccino, questo perché è un concentrato di anticorpi, di globuli bianchi, di vitamine, è lassativo, contiene i fattori della crescita e bastano veramente poche gocce per nutrire il vostro piccolo. Superata questa prima fase, si avrà la montata lattea e il colostro sarà sostituito dal “latte di transizione” ricco anch’esso di grassi, vitamine , proteine, fino ad arrivare dopo qualche giorno al latte definitivo. Ricordate che il latte cambio in base alle esigenze del bambino!
Come allattare?
Innanzitutto la madre deve assumere una posizione confortevole, si può aiutare utilizzando dei cuscini o una sedia, il bambino deve essere comodo e ben sostenuto con il corpo rivolto tutto verso la mamma “cuore a cuore-pancia a pancia”. Ci sono tante posizioni che si possono adottare durante l’allattamento, sta a madre e bambino scegliere quella che reputano più comoda al momento. Un aspetto molto importante e da non sottovalutare è l’utilizzo di possibili interferenti dell’allattamento quali ciucci e biberon almeno fino a quando non si è stabilizzato l’equilibrio tra richiesta e produzione del latte; infatti L’OMS raccomanda di rimandare il loro utilizzo dopo 30 giorni dal parto.
Come attaccare il bambino al seno?
Dopo che mamma e bambino hanno trovato la loro posizione si può procedere con l’attacco, che non deve essere limitato al solo capezzolo bensì deve interessare sia buona parte dell’areola che del capezzolo. Voglio precisare una cosa: non è il seno che deve andare verso il bambino, ma è il bambino che una volta spalancata bene la bocca deve essere avvicinato ad esso.
Buon allattamento a tutte!
Ostetrica Ilaria Fazzolari
Libera Professionista Reggio Calabria
Consulente alla pari in allattamento materno
Cel: 3278326734
e-mail: ilaria.fazzolari@libero.it
FB e Instagram Ilaria Fazzolari
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