Fin da bambina ho sempre amato la natura e tutto ciò che è naturale, perciò quando è arrivata la gravidanza mi sono guardata un po’ intorno per scoprire come viverla nel modo più naturale possibile. Sapevo poco e niente, quindi ho iniziato a cercare informazioni un po’ su tutto, e così facendo mi sono infilata in un argomento lasciato a se stesso, di cui comunemente, anche all'infuori del periodo di gravidanza, non sembriamo essere consapevoli: i prodotti cosmetici. Parlo anche di me in prima persona, prima della gravidanza di fatto non ero sufficientemente informata. Non solo cosmetici nel senso stretto (trucchi) perché io sono una naturalissima “acqua e sapone”, ma anche tutti quei prodotti per l’igiene della persona che usiamo quotidianamente, ma senza farci davvero caso o porci domande al riguardo.
”Usi cosmetici?”
”No, non ne uso.”
E la domanda che sorge spontanea è : “Ma allora non ti lavi?”
I cosmetici sono una categoria di prodotti di largo consumo e ad ampissima diffusione, basti pensare a quando e quanto ci laviamo le mani, i capelli, facciamo la doccia, usiamo una qualsiasi crema.
“Per prodotto cosmetico si intende: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano, oppure sui denti e sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori.”
Quindi….praticamente tutto. Qualsiasi prodotto che usiamo, dalla crema per le mani al dentifricio, dallo shampoo alla ceretta, dal profumo alla crema da barba, dal deodorante all'antirughe…. creme, emulsioni, lozioni, gel, olii, saponi, profumi, sali, schiume, tinture e polveri.
Immaginate me, incinta, in preda ad una eruzione cutanea, rossa e molto pruriginosa. Ecchesaràmai??? La colpa è stata attribuita ad una famosa crema che dichiara di poter prevenire e contrastare le smagliature, una crema anche molto costosa. Una crema che consideravo, ignorantemente, indispensabile. Una crema che..…beh, converrete con me, ho subito cestinato.
Ora immaginate sempre me, incinta, mentre leggo una rivista per mamme, articolo proprio sulle sostanze potenzialmente pericolose che sono intorno a noi. Scrivono: ”[…]sostanza che passa attraverso la placenta […] solitamente usato nella formulazione di dentifrici e collutori.” Vado in bagno e tiro un sospiro di sollievo sul dentifricio; lo stesso non ho potuto fare per il collutorio, che è stato anche lui cestinato.
Questi due episodi sono stati i campanelli di allarme che mi hanno fatto aprire gli occhi sul fatto che, evidentemente, non tutto è come sembra. E da brava donna incinta, ho amplificato la cosa, estendendo il pensiero al bambino non ancora nato e a quando avrei dovuto occuparmi anche della sua igiene.
Oggi sempre più si sta diffondendo la cultura del mangiare sano, del prestare attenzione a quello che finisce sulle nostre tavole e nel nostro apparato digerente. Ma chissà perché non si ragiona sul fatto che anche ciò che ci mettiamo sulla pelle, sia esso qualcosa da usare e lavare via, o qualcosa che permane (assorbito o no, che ricopre), finisce di fatto nel nostro corpo. La pelle è infatti un organo, il più esteso che abbiamo, e ha molte funzioni e capacità, tra cui quelle di escrezione, detossinazione e assorbimento.
Ma ingerire è diverso da assorbire.
Esiste una regolamentazione in merito ai cosmetici [Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici], che ammette la presenza di sostanze nocive e tossiche, e regolamenta le quantità che possono essere inserite in un dato prodotto.
Peccato non si tenga conto (né i produttori, tanto meno i consumatori) di un fenomeno molto importante, specialmente se parliamo di bambini: il bioaccumulo.
Usiamo molti, moltissimi prodotti, li usiamo tante volte al giorno e li usiamo anche per anni e anni. Le dosi tollerate dal corpo rispetto al peso (soglia di sicurezza) le superiamo ampiamente, è come un bombardamento costante. E le sostanze si accumulano, micro dose su micro dose. Succede che il corpo accumuli più di quanto riesca a smaltire, e ad un certo punto l’organismo prova a reagire e difendersi, e da qui allergie, dermatiti atopiche o peggio. La “fregatura” sta nel fatto che non c’è effetto negativo immediato, ma è un lento avvelenarsi.
”Ma si, che vuoi che sia il sapone, figurati, a quest’ora saremmo già tutti morti.”
Osservazione che potrebbe sembrare sensata, non considerando però che al bioaccumulo vanno aggiunti anche tutti i prodotti per la pulizia della casa, della cucina, del bucato ecc. ecc. e il fatto che tutto ciò finisce anche nell'ambiente, traducendosi in inquinamento dell’acqua e del suolo. Moltiplicate per le persone che usano giornalmente prodotti cosmetici e chimici, e traete le conclusioni.
Cosa fare per iniziare un sentiero di consapevolezza?
Imparare a leggere le etichette e le liste degli ingredienti (INCI)
Magari inizialmente lo troverete seccante e una perdita di tempo, finora avete scelto basandovi sul nome, ma dovrete imparare a farlo scegliendo il contenuto. Approfondire, arrivando ad individuare le sostanze pericolose; esistono prodotti migliori e più sani per noi e per l’ambiente, basta cercarli. Seguendo alcune piccole regole, acquisterete dimestichezza e tutto diverrà semplice, non passerete più il tempo a leggere etichette ma probabilmente individuerete le marche con cui vi trovate meglio, e punterete su quelle.
Imparare ad essere critici verso le pubblicità e verificare le informazioni
Non basta andare in erboristeria o nel negozio di prodotti naturali per stare tranquilli. Le parole “bio” e “naturale” aiutano a vendere, e sono a volte inserite nei nomi dei prodotti solo per attirare il cliente, oppure, un estratto naturale è davvero presente, come specchietto per le allodole, in % infinitesimali. Capita più spesso di quanto crediate, che prodotti dai nomi conosciuti, diffusamente consigliati ed usati siano pessimi, mentre prodotti a marchio supermercato abbiano INCI “verdi”.
Cambiare le nostre abitudini
Il consumo consapevole è possibile e ha vantaggi non indifferenti: la salute, la riduzione dell’inquinamento, un futuro migliore non solo per noi ma per i nostri figli. Tutto ciò che usiamo ed è intorno a noi, anche la pittura per i muri di casa, può essere dannoso, ma abbiamo in mano un grande potere: la scelta. Questi prodotti vengono venduti perché la gente li acquista, se smettiamo di comprarli, le aziende smetteranno di produrre ciò che non è remunerativo. Le nostre scelte ed il consumo critico possono cambiare il mondo, le scelte di comodo avranno un prezzo da pagare.
Chiara Perri mamma green
-titolare pannolinoteca Cosenza-
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