Quaranta settimane e passa e la mia piccola non si decide a venir fuori. In realtà è rimasta testa in su fino alla 36ª settimana almeno. E io davvero non so se spaventarmi di più per il parto cesareo o per quello spontaneo. Giro e rigiro i mignoli dei piedi con la cadenza che mi hanno insegnato qui in associazione. Nella speranza che qualcosa succeda. Pare che questa specie di esercizio favorisca lo 'stravolgimento' della posizione della bimba. Cioè che si 'tuffi' verso un'uscita naturale. Ci credo poco. Ed ecco il primo errore. Alla 38ª settimana di gestazione, vado dal mio ginecologo per la visita di routine. Rassegnata, guardo il medico e chiedo: quindi parto programmato? Mi guarda perplesso e mi dice: perché? La bimba è in posizione. Quella strana manovra aveva funzionato. Effettivamente, una notte, avevo sentito un certo capovolgimento in pancia ma credevo fosse il brontolìo del mio intestino. Alla 41ª settimana divento mamma, travaglio intenso ma velocissimo. Impetuoso. Sono mamma! Ed è la prima volta. No...anzi! È la seconda. Ma è tutto così intenso e diverso che stringere un neonato tra le braccia sembra un'assoluta novità. Saranno stati gli anni trascorsi (quasi 6 dalla prima gravidanza)? Sarò io un po' anzianotta (43 anni compiuti)? Ma è una sensazione magnifica, di pienezza e svuotamento allo stesso tempo. Adesso siamo in quattro ed io, francamente, non ci capisco più niente.
Ero convinta di essere pronta e organizzatissima...che diamine! Mica è la prima volta. E invece mi trovo a fare i conti con quell'esserino meraviglioso che mi chiede tutto. E io non so se ne sono capace. Intanto perché (ve lo diranno un milione di volte ma è vero) ogni gravidanza è diversa dall'altra, così come ogni puerperio. Sono affannata e felice, faccio tutto: allatto (con qualche difficoltà), seguo i corsi di massaggio infantile (lo consiglio), cerco di rimettermi in sesto. Giulia cresce poco e lentamente, tutto il contrario di Violetta, la mia prima figlia. Anche a questo dovrò abituarmi e non sarà facile. Ancora oggi, che ha più di otto mesi, la guardo sconsolata indossare i vestitini che la sorella maggiore indossava a 4 mesi... Dite che ce la farò? Intanto stiamo calibrando i nostri equilibri. Io e Giulia. Io, Giulia e Violetta. Tre donne 'contro' il papà. Ce la stiamo cavando. Perché sono convinta di una cosa: mentre al primo figlio si cerca di dare il possibile e l'impossibile, di tutto, al secondo tocca l'esperienza. Che è tutto. P.S. In barba a chi mi vede con la carrozzina e mi chiede se è mia nipote...
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