Passa ai contenuti principali

Ci avete visitato in

Ops...sono diventata mamma! Ma è la seconda volta




(Giuliana Scura)

Quaranta settimane e passa e la mia piccola non si decide a venir fuori. In realtà è rimasta testa in su fino alla 36ª settimana almeno. E io davvero non so se spaventarmi di più per il parto cesareo o per quello spontaneo. Giro e rigiro i mignoli dei piedi con la cadenza che mi hanno insegnato qui in associazione. Nella speranza che qualcosa succeda. Pare che questa specie di esercizio favorisca lo 'stravolgimento' della posizione della bimba. Cioè che si 'tuffi' verso un'uscita naturale. Ci credo poco. Ed ecco il primo errore. Alla 38ª settimana di gestazione, vado dal mio ginecologo per la visita di routine. Rassegnata, guardo il medico e chiedo: quindi parto programmato? Mi guarda perplesso e mi dice: perché? La bimba è in posizione. Quella strana manovra aveva funzionato. Effettivamente, una notte, avevo sentito un certo capovolgimento in pancia ma credevo fosse il brontolìo del mio intestino. Alla 41ª settimana divento mamma, travaglio intenso ma velocissimo. Impetuoso. Sono mamma! Ed è la prima volta. No...anzi! È la seconda. Ma è tutto così intenso e diverso che stringere un neonato tra le braccia sembra un'assoluta novità. Saranno stati gli anni trascorsi (quasi 6 dalla prima gravidanza)? Sarò io un po' anzianotta (43 anni compiuti)? Ma è una sensazione magnifica, di pienezza e svuotamento allo stesso tempo. Adesso siamo in quattro ed io, francamente, non ci capisco più niente.
Ero convinta di essere pronta e organizzatissima...che diamine! Mica è la prima volta. E invece mi trovo a fare i conti con quell'esserino meraviglioso che mi chiede tutto. E io non so se ne sono capace. Intanto perché (ve lo diranno un milione di volte ma è vero) ogni gravidanza è diversa dall'altra, così come ogni puerperio. Sono affannata e felice, faccio tutto: allatto (con qualche difficoltà), seguo i corsi di massaggio infantile (lo consiglio), cerco di rimettermi in sesto. Giulia cresce poco e lentamente, tutto il contrario di Violetta, la mia prima figlia. Anche a questo dovrò abituarmi e non sarà facile. Ancora oggi, che ha più di otto mesi, la guardo sconsolata indossare i vestitini che la sorella maggiore indossava a 4 mesi... Dite che ce la farò? Intanto stiamo calibrando i nostri equilibri. Io e Giulia. Io, Giulia e Violetta. Tre donne 'contro' il papà. Ce la stiamo cavando. Perché sono convinta di una cosa: mentre al primo figlio si cerca di dare il possibile e l'impossibile, di tutto, al secondo tocca l'esperienza. Che è tutto. P.S. In barba a chi mi vede con la carrozzina e mi chiede se è mia nipote...

Commenti

Post popolari in questo blog

Mamma, donna, moglie, lavoratrice

Ci sono delle cose che cambiano DAVVERO la vita,  una di queste è diventare mamma: bhè direi che la sconvolge. Diventare mamma è un’esperienza unica: è meraviglioso (e sconvolgente!) scoprire di essere incinta, è meraviglioso (e sconvolgente) attraversare i 9 mesi di gravidanza, è meraviglioso (e molto sconvolgente!) il parto… ed è meraviglioso, strano, spaventoso, emozionante, toccante, stravolgente, commovente, stancante (e ovviamente sconvolgente) ritrovarsi quella creaturina tra le mani! Ricordo perfettamente la sera in cui nacque la mia primogenita Alice, passai tutta la notte a tenere la sua manina minuscola e a controllare  che respirasse, nonostante fossi stremata dal parto, mi sembrava troppo, troppo strano aver dato alla luce quell’essere che avevo protetto nella mia pancia per tutto quel tempo, da quel momento in poi mi sentivo vulnerabile perché incapace di proteggerla come potevo fare prima: in gravidanza mi bastava posare le mie mani sul pancione per farle sentir

Alla scoperta dei Libri sensoriali!

I Quiet book o libri sensoriali, sono un’intrigante proposta di gioco da offrire ai nostri bambini, che (noterete sin da subito) verranno  catturati immediatamente dalla possibilità di FARE delle cose con il loro libricino, andando così a stimolare l’attenzione e la concentrazione del bambino . fin da piccolissimo; è una offerta di   mille sensazioni sensoriali , di tante azioni, di scoperte e di tentativi. Un Quiet Book è realizzato principalmente in tessuto o feltro / pannolenci, all’interno delle sue pagine possiamo trovare delle attività che simulano le nostre azioni quotidiane, come stendere i panni, allacciare le scarpe, apparecchiare la tavola, ma anche attività come imparare le lettere e i numeri. La chiave del successo educativo del libro sensoriale è il tatto! Come oramai saprete Maria Montessori ci diceva che il bambino “pensa” con il tatto, poter FARE e TOCCARE con le proprie manine, permette al bambino di interiorizzare e memorizzare il processo di quella determi

Menopausa e strategie di benessere: l'ascolto dell'ostetrica

Amo osservare le donne quando si ritrovano intorno ad un aperitivo, o sotto i loro ombrelloni colorati in riva al mare proprio come sta avvenendo oggi. Sono in vacanza ma non smetto di farlo, non smetto di osservarle con un sorriso che mi arriva dal profondo del mio cuore.  Non si conoscono fra di loro o meglio solo alcune conoscono altre ma appena si ritrovano insieme, le confidenze non tardano ad arrivare. Lo so, succede sempre ed io le ascolto con grande riservatezza e rispetto. Sono le donne intorno ai cinquant’anni, anno in più anno in meno, sono le donne che entrano in quella fase della vita più discussa, tormentata, più temuta di tutto il ciclo vitale femminile: la Menopausa. Quel periodo della vita dove tutti ne parlano ma pochi la sostengono, accompagnandola per mano. E’un periodo di cambiamenti, di grandi cambiamenti non solo fisici, ma soprattutto psicologici.  In questo periodo il cuore spesso soffre e non mi riferisco solo al rischio di patologie cardiac