Passa ai contenuti principali

Ci avete visitato in

Quel meraviglioso respiro di vita.

Serenamente donna e mamma




Ci sono cose nella vita che diamo per scontato perché le facciamo così da sempre, come camminare, toccare, guardare e soprattutto respirare. Diventa pertanto tutto cosi naturale ed ovvio che non si pensa mai al fatto che tutto potrebbe essere migliorato.
Quando si è incinte, il respiro non è più cosi ovvio e naturale, solo in quel momento scopri il meraviglioso potere che il respiro, la voce, il canto hanno sul tuo corpo e sul tuo bambino. 

In gravidanza, durante i corsi di accompagnamento alla nascita, la donna scopre che respirare lentamente e profondamente aiuta a rigenerare il tuo corpo, i muscoli si rilassano soprattutto quelli del pavimento pelvico e che tenere la bocca aperta, in travaglio, cantando o sonorizzando non è sinonimo di pazzia ma aiuta ad aprire il canale del parto perché il respiro crea, potenza ed energia nei genitali ossigenando i tessuti. 
Fare uscire la voce durante il travaglio ti aiuta a respirare e la respirazione accompagna, culla, gestisce il dolore e nella pausa ti rigenera rendendoti più forte, sicura e consapevole che la prossima contrazione sarà gestita ancora meglio dell’altra. 





Durante la fase espulsiva, ogni donna trova la sua giusta respirazione, il suo giusto modo di accompagnare il dolore, alcune trattengono il respiro, altre sonorizzano usando la voce, alcune soffiano, altre non provano nemmeno a spingere. In alcuni corsi di accompagnamento alla nascita si spiega alla donna che durante la fase finale si deve chiudere la bocca e spingere in totale apnea producendo una pressione intradiaframmatica e concentrando la sforzo totalmente al basso ventre ,ma se si pensa che quando si fanno sport come il sollevamento pesi oppure le arti marziali (dove si fa molto sforzo) la forza muscolare è al massimo del suo rendimento nella fase di espirazione verrebbe naturale provare ad assecondare la spinta con l’espirazione anche sonorizzando perché questo permette un rilassamento totale del perineo (quindi no traumi, no lacerazioni) ed il bambino anziché spinto fuori viene come è giusto che sia “soffiato” fuori. Il respiro, quindi, è da sempre collegato alla vita e alla mente. È anche vero che nel momento del travaglio si può incorrere in veri e proprio attacchi di panico e di ansia e che il respiro può diventare affannoso o addirittura si rischia di andare in apnea, ma proprio per il suo stretto legame alle emozioni, la donna in gravidanza può imparare a gestirlo trasformandolo da un respiro che porta all’attacco d’ansia e panico ad un respiro di emozione positiva, di vita. 


































Commenti

Post popolari in questo blog

Mamma, donna, moglie, lavoratrice

Ci sono delle cose che cambiano DAVVERO la vita,  una di queste è diventare mamma: bhè direi che la sconvolge. Diventare mamma è un’esperienza unica: è meraviglioso (e sconvolgente!) scoprire di essere incinta, è meraviglioso (e sconvolgente) attraversare i 9 mesi di gravidanza, è meraviglioso (e molto sconvolgente!) il parto… ed è meraviglioso, strano, spaventoso, emozionante, toccante, stravolgente, commovente, stancante (e ovviamente sconvolgente) ritrovarsi quella creaturina tra le mani! Ricordo perfettamente la sera in cui nacque la mia primogenita Alice, passai tutta la notte a tenere la sua manina minuscola e a controllare  che respirasse, nonostante fossi stremata dal parto, mi sembrava troppo, troppo strano aver dato alla luce quell’essere che avevo protetto nella mia pancia per tutto quel tempo, da quel momento in poi mi sentivo vulnerabile perché incapace di proteggerla come potevo fare prima: in gravidanza mi bastava posare le mie mani sul pancione per farle sentir

Alla scoperta dei Libri sensoriali!

I Quiet book o libri sensoriali, sono un’intrigante proposta di gioco da offrire ai nostri bambini, che (noterete sin da subito) verranno  catturati immediatamente dalla possibilità di FARE delle cose con il loro libricino, andando così a stimolare l’attenzione e la concentrazione del bambino . fin da piccolissimo; è una offerta di   mille sensazioni sensoriali , di tante azioni, di scoperte e di tentativi. Un Quiet Book è realizzato principalmente in tessuto o feltro / pannolenci, all’interno delle sue pagine possiamo trovare delle attività che simulano le nostre azioni quotidiane, come stendere i panni, allacciare le scarpe, apparecchiare la tavola, ma anche attività come imparare le lettere e i numeri. La chiave del successo educativo del libro sensoriale è il tatto! Come oramai saprete Maria Montessori ci diceva che il bambino “pensa” con il tatto, poter FARE e TOCCARE con le proprie manine, permette al bambino di interiorizzare e memorizzare il processo di quella determi

Menopausa e strategie di benessere: l'ascolto dell'ostetrica

Amo osservare le donne quando si ritrovano intorno ad un aperitivo, o sotto i loro ombrelloni colorati in riva al mare proprio come sta avvenendo oggi. Sono in vacanza ma non smetto di farlo, non smetto di osservarle con un sorriso che mi arriva dal profondo del mio cuore.  Non si conoscono fra di loro o meglio solo alcune conoscono altre ma appena si ritrovano insieme, le confidenze non tardano ad arrivare. Lo so, succede sempre ed io le ascolto con grande riservatezza e rispetto. Sono le donne intorno ai cinquant’anni, anno in più anno in meno, sono le donne che entrano in quella fase della vita più discussa, tormentata, più temuta di tutto il ciclo vitale femminile: la Menopausa. Quel periodo della vita dove tutti ne parlano ma pochi la sostengono, accompagnandola per mano. E’un periodo di cambiamenti, di grandi cambiamenti non solo fisici, ma soprattutto psicologici.  In questo periodo il cuore spesso soffre e non mi riferisco solo al rischio di patologie cardiac